Sonata n.11 in la maggiore per pianoforte solo “Marcia Turca” KV331

Movimenti:

  1. Tema. Andante grazioso (la maggiore)
  2. Minuetto (la maggiore)
  3. Alla Turca. Allegretto (la minore)

Organico: pianoforte
Composizione: Parigi, Maggio – Luglio 1778
Edizione: Artaria, Vienna 1784

La Sonata in la maggiore KV331 era destinata ad imporsi come la più celebre fra tutte le Sonate di Mozart, a causa dell’ultimo tempo, il cosiddetto Rondò “Alla turca”, ben noto anche al di fuori degli ambienti della musica colta. Sulla scia della moda della turquerie, che aveva avuto vastissima diffusione in tutta l’Europa nel corso del Settecento, Mozart aveva scritto, nel 1782, l’Opera Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio) che aveva colto una piena affermazione presso il pubblico viennese.

Nella Sonata KV331 troviamo dunque il desiderio di riallacciarsi a quel successo, di inserirsi sulla scia della turquerie teatrale per riproporre, nei salotti dell’aristocrazia, quegli stessi stilemi che dovevano attribuire alla musica un sapore “turchesco”. Altro esempio di turquerie è il Rondò finale della Serenata per fiati KV361, eseguita nel marzo 1784, pagina per molti aspetti gemella del Rondò pianistico. Ciò che rende singolare questa Sonata, tuttavia, non è solamente la presenza del movimento “Alla turca”, ma il fatto che, inserendo nello spartito un tempo così fortemente caratterizzato, Mozart decise di costruire una Sonata complessivamente anomala. È infatti questa l’unica Sonata di Mozart – a parte la giovanile Sonata in mi bemolle maggiore KV282 – il cui primo tempo non si articola in forma-sonata. Il modello della Sonata KV331 è invece piuttosto quello della Suite, formato da movimenti contrastanti e di danza.

Ecco dunque che l’iniziale Andante grazioso è un tema ingenuo con sei variazioni, che raggiungono progressivamente una eclatante brillantezza tecnica. Purissima è l’idea iniziale, che si arricchisce di fioriture (Variazione I), di intensificazioni nell’accompagnamento (II), trova la strada misteriosa del modo minore (III), sfrutta le contrapposizioni fra diversi registri della tastiera, con la mano sinistra che suona sopra la destra nel registro acuto (IV), si arresta nella pausa contemplativa dell’Adagio fortemente fiorito (V) e cambia infine metro, da 6/8 a tempo quaternario, per chiudere brillantemente il movimento (VI).

In posizione centrale troviamo un Minuetto di intonazione nobile e di mirabili risorse timbriche, che fa ancora ricorso, nel Trio, all’inversione delle mani.

Ma la Sonata gravita, ovviamente, verso il movimento conclusivo, l’Allegretto “Alla turca”, in forma di Rondò francese. Questo carattere francese deriva dalla presenza di un tema principale in minore – ricco di acciaccature o appoggiature e gruppetti, nella dinamica “piano” – e di un refrain in maggiore e in forte; si inserisce anche una nuova sezione in minore, basata sulla misteriosa scorrevolezza di quartine e di scale. Ad attirare l’attenzione è soprattutto la particolare scrittura del refrain, che viene ripresa e potenziata nella coda: vi troviamo infatti una sonora melodia in ottava, accompagnata in modo insistito; gli arpeggi della mano sinistra ottengono l’effetto di far entrare in vibrazione tutti i suoni armonici dello strumento e Mozart aggiunge, alla destra, degli accordi preceduti da acciaccature; ecco dunque che questa particolare scrittura si propone di ricreare sulla tastiera il suono esotico, misterioso e “selvaggio” delle bande militari turche che si avvalevano di tamburo, triangoli e campanelli. Tanto efficace è questa invenzione – che appariva ancor più efficace con i pianoforti dell’epoca, dal suono più aspro di quelli moderni – che il brano ha acquisito fama imperitura.

A conclusione quindi non dovremmo meravigliarci troppo se fosse vera l’ipotesi elaborata dal celebre pianista e didatta Paul Badura-Skoda, secondo la quale Mozart, per evocare meglio le percussioni tipiche delle bande di giannizzeri, nel suonare i ritornelli di questa Marcia turca utilizzava a mo’ di percussione gli smorzi particolari di alcuni fortepiani.

Ascoltiamo il brano 🎹 eseguito dal Maestro Daniel Barenboim 👉🏻 https://youtu.be/FZ1mj9IaczQ (I – Tema con Variazione 0:02 II – Menuetto 13:09 III – Rondo alla Turca 18:50)

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